Sedute che duravano per ore, giunte riunite a ripetizione, consiglieri presenti a due assemblee in contemporanea. E tutto per percepire il gettone di presenza e arrivare ai fatidici 1000 euro mensili. La Guardia di Finanza ha avviato un'indagine per accertare la regolarità delle commissioni municipali convocate nella scorsa legislatura. Nel registro degli indagati del sostituto procuratore Andrea Padalino Morichini e del procuratore Angelo Canale, sono finiti circa sessanta fra consiglieri e presidenti.L'accusa? Truffa e falso ai danni dell'Erario. Secondo gli inquirenti, infatti, alcuni politici, sia di centrodestra che di centrosinistra, avrebbero messo in atto una serie di 'trucchi' per ottenere guadagni facili. Le strategie: nelle ex circoscrizioni i parlamentini si sarebbero riuniti per gli argomenti più banali. Non solo. In cinque Municipi le commissioni venivano gestite in modo discutibile: gli amministratori impiegavano ore a leggere i verbali dell'assemblea precedente. Un modo per allungare la sedute e renderne necessarie altre. I consiglieri, infatti, percepiscono 50 euro per ogni convocazione fino a un massimo di 960 euro al mese.Nei documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza risulterebbero anche altre irregolarità: molti amministratori avrebbero percepito il gettone di presenza nonostante fossero altrove. Sempre dai verbali emerge la partecipazione delle stesse persone a due commissioni fissate nelle stesse ore. Ma all'attenzione dei Pm c'è pure un'altra circostanza. Qualche politico avrebbe dichiarato un'occupazione fittizia in modo da sottrarre denaro alle casse pubbliche. Il Campidoglio, infatti, rimborsa i datori di lavoro per le assenze dei dipendenti impegnati nelle attività amministrative. Insomma, un overdose di presenze, inutile per i cittadini e dannoso per le casse dello Stato.
28.6.06
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