20.4.06

Ara Pacis, scontro sulla teca di Meier


Il candidato sindaco Alemanno: "Se vinciamo, la smontiamo e la rimontiamo in periferia". La risposta di Morassut: "Proposta estremista: a quando lo sventramento del Tridente?". Veltroni: "Normale che certe opere suscitino polemiche".
''Se vinciamo il 28 maggio smonteremo la teca di Meier e la rimonteremo in periferia". Il candidato sindaco di Roma per An Gianni Alemanno è caustico a proposito della teca progettata dall'architetto Richard Meier che protegge, nel cuore del centro storico di Roma, l'Ara Pacis. Il nuovo complesso museale di Meier sarà inaugurato in pompa magna proprio domani dal sindaco Walter Veltroni in occasione del Natale di Roma che si celebra ogni anno il 21 aprile.Ma An non rinuncia alla polemica. Per Alemanno la teca di Meier "e' uno sfregio nel cuore della citta', un atto di arroganza intellettuale verso i cittadini, una violenza alla visuale perche' la chiesa barocca scomparira' inevitabilmente dietro il muro di travertino imposto dall' opera''. Per questo, ha spiegato, va portata in periferia e prevista una nuova teca a protezione dell'Ara Pacis che dovrà comunque restare in piazza Augusto Imperatore.Secondo il candidato sindaco Alemanno, che ha fatto presente che parteciperà al concerto all'Auditorium in occasione del Natale di Roma, e che sara' all' inaugurazione della Fiera di Roma, ha detto che non parteciperà venerdì prossimo all' apertura della teca di Meier al pubblico. ''Non siamo disposti ad avallare quest' opera - ha detto - che e' l'esatto esempio di come l'urbanistica non deve operare nei centri storici. Va bene le opere moderne ma a patto che siano leggere e non decontestualizzate".Alemanno ha quindi annunciato che, sempre in caso di vittoria alle elezioni comunali del prossimo 28 maggio, ''indiremo un concorso internazionale per piazza Augusto Imperatore dove sarà compresa anche la copertura dell' Ara Pacis. Coinvolgeremo architetti di fama internazionale e associazioni". Alemanno, infine, si e' domandato: ''Un' amministrazione che ha discettato sul fatto di distruggere o meno i Fori Imperiali, che ha criticato lo sventramento avvenuto in passato nella citta' storica, come giustifica un' opera del genere?''.Insieme ad Alemanno alla conferenza stampa contro la teca progettata da Meier era presente il consigliere comunale di An, Marco Marsilio, che ha usato toni forti nei confronti di Veltroni: ''E' un sindaco ignorante e vanitoso che, per lasciare la sua firma nel centro storico della città, si mette le regole sotto i piedi. Noi non applaudiremo il sindaco perché ha restituito l'Ara Pacis a Roma ma pensiamo debba essere 'processato' per aver avallato una procedura ammissibile in una monarchia assoluta e non una democrazia europea. Infatti l'opera - ha spiegato Marsilio - è stata decisa da Veltroni e Rutelli e commissionata a Richard Meier; è come se un principe scegliesse un architetto di corte che realizza le opere come le vuole lui". Subito è arrivata la replica, piccata, ad An. "La proposta di Alemanno di smontare e trasferire la teca di Meier per l'Ara Pacis trasuda una cultura estremista che conferma la distanza da sensibilità moderate, responsabili e di governo'', ha replicato l'assessore comunale all'urbanistica, Roberto Morassut. ''La CdL - ha proseguito l'assessore - si sta affidando, come dimostra tale dichiarazione, ad un esponente politico che interpreta le posizioni più estremistiche dell'alleanza. A quando la proposta dello sventramento del Tridente e del Ghetto? Non si sa cosa dire di una dichiarazione di tale assurdita'. Soltanto che mancano da parte della Cdl e del suo candidato programmi e idee credibili per Roma''. Pronta la contro-replica di Alemanno: "Ho letto le curiose dichiarazioni dell'assessore Morassut che paragona lo smantellamento della teca di Meyer allo sventramento del Tridente e del Ghetto. Esattamente il contrario: interventi pervasivi come la costruzione della teca di Meyer in un'area di grandissimo valore storico ed architettonico come quella in cui e' inserita l'Ara Pacis, equivale ad una violenza nel centro storico della nostra città". E se Italia Nostra si è schierata al fianco di Alemanno, il sindaco Veltroni, come spesso capita, ha provato a mediare e a smorzare i toni: "Le opere di architettura, in tutto il mondo, sono destinate comunque a suscitare polemiche e contestazioni basta pensare a quello che e' successo a Parigi per la Piramide del Louvre o per il Beabourg...''.
(RomaOne)

Architettura d'autore, Roma guarda al futuro

Ben 60 opere cambieranno il volto della Città Eterna. Veltroni all'Auditorium davanti agli architetti che hanno raccolto la sfida: "Ricerchiamo il bello e facciamo in modo che non sia solo appannaggio dei ricchi". Presentata la Città dei giovani agli ex Mercati generali, quella delle arti all'ex Mattatoio e il Museo della Arti contemporanee
Ben 60 nuove opere per fare Roma più bella. Nei prossimi cinque anni l'architettura "d'autore" cambierà il volto della città. E Veltroni esulta: "Il nostro obiettivo è la ricerca della bellezza, che si salda con un disegno sociale: far sì che il bello non rimanga appannaggio solo dei ricchi". In un Auditorium gremito, nel corso di una tavola rotonda con gli architetti che saranno impegnati in questa sfida (da Rem Koolhaas a Vittorio Gregotti, da Odile Decq a Franco Purini, da Sharon Miura a Claudia Clemente, fino a Paolo Desideri), sono stati presentati diversi progetti. Gli assessori Roberto Morassut, Giancarlo D'Alessandro e Claudio Minelli hanno parlato della Città dei giovani agli ex Mercati generali (progetto di Rem Koolhas), la nuova Fiera di Roma (Tommaso Valle), la Città delle arti all'ex Mattatoio, la ristrutturazione dell'ex velodromo, il nuovo Centro Congressi Italia di Massimiliano Fuksas, il Museo delle Arti contemporanee di Odile Deck, il Villaggio dello sport di Tor Vergata, la nuova Stazione Tiburtina realizzata da Paolo Desideri, i tre campus di Pietralata. Tutti progetti che comportano complessivamente un investimento di due miliardi e mezzo di euro. Il rapporto tra antico e moderno in una città ricca di storia come Roma, e' stato al centro del dibattito tra amministratori, architetti e progettisti. ''Con i grandi architetti - dice ancora il sindaco Veltroni - abbiamo rotto un tabù sull'architettura contemporanea a Roma, ora dobbiamo diffondere la qualita'''. Veltroni poi esprime il desiderio di realizzare a Roma delle 'Olimpiadi dell'architettura mondiale'. ''Si potrebbero svolgere ogni quadriennio sui diversi temi dell'educazione, del divertimento, dell' accoglienza, e sarebbe l'occasione per aprire una grande discussione sul tema dell'architettura nella nostra città"."Dal 1992 - annuncia l'assessore all'urbanistica Roberto Morassut - sono state progettate a Roma piu' di 50 opere perche' la politica ha creduto nello sviluppo urbano e questa fiducia ha fatto crescere il valore immobiliare del 70% nel centro storico e del 150% nelle periferie dove sono stati avviati piani di riqualificazione". Su alcuni progetti speciali si sofferma invece l'assessore Claudio Minelli, che a proposito delle 18 nuove centralità previste dal Piano regolatore parla del nuovo insediamento che sorgerà alla Magliana, dove l'architetto inglese Richard Rogers ha progettato un nuovo insediamento con residenze di qualità e servizi direzionali. Sempre alla Magliana, sorgerà anche Fonopoli, con un auditorium di 4 mila posti che sarà realizzato dallo studio Valle. Un altro progetto speciale riguarda il Campidoglio 2 per cui a maggio partirà il concorso internazionale. L'obiettivo, che si raggiungerà con il trasferimento degli uffici comunali all'Ostiense, e' la realizzazione di un nuovo progetto museale comprendente il palazzo di via dei Cerchi, Palazzo Tiberi e Villa Rivaldi.Di grandi infrastrutture parla poi l'assessore ai lavori pubblici Giancarlo D'Alessandro, che ha illustrato lo sviluppo della Capitale lungo la direttrice Est, dove sorgerà la nuova stazione Tiburtina (una stazione ponte che passerà sopra 25 binari), la circonvallazione interna, di cui sta per insediarsi il cantiere, che partira' dalla A/24, arrivera' alla stazione Tiburtina e poi in galleria sotto la stazione fino alla Nomentana e l'ampliamento della consolare Tiburtina, dove oggi, nell'ora di punta passano fino a 6 mila auto l'ora, che diventera' di 3 corsie per ogni senso di marcia.
(RomaOne)

Pub e dintorni: l'invasione del I Municipio

Nel cuore delle Città Eterna aumentano i locali addetti alla ristorazione: più 154 dal 2003. Eppure, il rilascio delle licenze è bloccato. Cosa ne pensano i commercianti della zona?
Ristoranti, enoteche, pub e sushi bar: sono ben 154 i locali che, negli ultimi tre anni, hanno aperto i battenti nel centro storico della Città Eterna. Nulla di strano se non che nel I Municipio esiste ormai da tempo il blocco delle licenze. Unica possibilità per chi vuole lanciarsi in attività commerciali è, dunque, riacquistare la concessione da qualche negoziante che ha deciso di cambiar rotta.Eppure, l'elenco delle nuove imprese fotografa una situazione ben diversa: tra il 1 gennaio 2003 e il 30 marzo 2006, la preziosa zona capitolina ha registrato un incremento di oltre 100 locali solo nel settore della ristorazione.Insomma, nonostante caos, traffico e mancanza di parcheggio, il valore commerciale del cuore dell'Urbe continua ad aumentare. Ma quali sono le zone che hanno più arricchito la loro offerta enogagastronomica? La mappa non è granchè estesa: si va dall'antico Rione Monti a Campo de' Fiori, passando per il Pantheon e Piazza Navona. Qui è tutto un susseguirsi di tavolini, fioriere, insegne e menu in bella vista. Se lo spettacolo incanta i turisti, meno entusiasmo si respira, invece, fra ristoratori e commercianti costretti a fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita.Ma cosa ne pensano i diretti interessati? RomaOne è andata in giro per il centro della Capitale e ha chiesto ai commercianti come vanno gli affari.Siamo partiti dal quartiere che gravita attorno alla Chiesa di Santa Maria ai Monti: uno dei più antichi borghi dell'Urbe, oggi zona di culto del vivere "by nignt" romano. Lungo le strade strette e aggrovigliate, sono tantissimi i locali che ogni sera accolgono un pubblico variegato. "Siamo in tanti, è vero. Io sono qui da 18 anni e ho visto aprire e chiudere moltissime attività". Ci ha detto il proprietario de "La Tavernelle", storico ristorante in via Panisperna. E poi ha aggiunto: "Si tratta, però, sopratutto di trasferimenti di licenze. Il vero problema è semmai la ZTL : quella sì che ci ha tolto un sacco di clienti!".C'è spazio per tutti anche secondo il gestore della pizzeria "Chicco di Grano" in via degli Zingari: "Più ne siamo e meglio. L'unico problema può venire dal fatto che le licenze sono distribuite in tutto il Municipio, quindi, chi ha una concessione in zona Esquilino o Cavour può chiudere e poi riaprire qui."Basta però girare l'angolo per ascoltare commenti meno entusiasti. La commessa del Panificio di via dei Serpenti in due anni ha visto quasi dimezzata la sua clientela, mentre la fioraia all'incrocio lamenta che "i locali spuntano come funghi e i nuovi sono sempre più strani".Spariscono, insomma, minimarket e fruttivendoli per far spazio a ristoranti etnici, take away e locali in stile giapponese.Più ci si addentra nella zona storica, poi, più i malumori si fanno sentire."Le licenze sono contingendate, è vero - ci ha detto il gestore di "Clemente", ristorante a due passi dal Pantheon - ma la concorrenza negli ultimi anni è aumentata lo stesso. Mi spiegate perché?".Insomma, l'equazione non torna: possibile che a parità di locali la competizione cresca?Un mistero che si aggiunge a quello delle concessioni moltiplicate.
(RomaOne)

19.4.06

Piazza Venezia, la pedana dei vigili diventa 'a scomparsa'


Alberto Sordi l'ha scelta per girare alcune divertentissime sequenze del film "Il vigile". Per i romani è da sempre il 'palcoscenico' dei 'pizzardoni' per eccellenza.
Da oggi, la storica pedana dei vigili urbani di piazza Venezia si rinnova, con un modello 'a scomparsa'. Il nuovo 'piedistallo', progettato da Atac, è azionato da un comando elettroidraulico che ne permette la scomparsa a livello dell'asfalto, evitando così che di notte, in assenza dei vigili, auto, camion e moto continuino ad andarci contro. Più in dettaglio, la nuova struttura è costituita da un pistone che solleva un cilindro di acciaio del diametro di circa un metro e mezzo.
La pedana è posizionata in un corpo di cemento armato posto sotto il manto stradale. Il movimento viene attivato da un dispositivo di comando a 'doppio consenso', con due interruttori di cui uno azionato da una chiave. Un sistema di sicurezza blocca il movimento della pedana se un oggetto si inserisce nell'area di azione del cilindro. In caso di 'black out' si può ricorrere alla manovra manuale.
Comune di Roma



Chiusa la biglietteria Atac della stazione metro "Spagna"

Chiusa la biglietteria Atac della stazione metro Spagna.
Dal 20 aprile per lavori di adeguamento


Da giovedì 20 aprile, per lavori di adeguamento, chiuderà la biglietteria Atac della stazione Spagna della linea A della metropolitana, posizionata in prossimità dei tornelli di accesso alle banchine dei treni.
A disposizione degli utenti, per l' acquisto dei titoli di viaggio Metrebus, all' interno della stazione ci sono cinque emettitrici automatiche Meb, che verranno monitorate costantemente.
Inoltre, sono due le rivendite in prossimità della stazione.
In vicolo del Bottino, proprio all' inizio della galleria pedonale che porta alla metropolitana, c' è il bar al civico 8, aperto dalle 6 alle 22, festivi compresi, dove si possono acquistare Bit e abbonamenti mensili.
In piazza Mignanelli, accanto alla scalinata di Trinità de' Monti, vende titoli di viaggio anche l' edicola aperta tutti i giorni dalle 6 alle 20.


(newsletter dell'Atac: 19/04/2006)




Nel VI municipio vince l'Unione

Nel VI municipio vince l'Unione
I DS si riconfermano primo partito, come nel resto della Capitale

Nel VI municipio, così come nel resto della Capitale, grande affluenza alle urne, con un totale di 76.734 votanti (83,16%) al Senato e 82.635 (83,37) alla Camera.
Le donne, sempre più numerose, sono state 40.318 per il Senato con l'80,98% delle aventi diritto, mentre gli uomini hanno votato in 36.406 con una percentuale dell'85,69%. Per l'elezione dei deputati invece si sono presentate 43.189 donne (81,38%) e 39.451 uomini (85,67%).

Al Senato L'Unione ha vinto nettamente con il 56,8% dei voti contro il 42,5% della Casa delle Libertà. Per l'Unione i voti sono stati 42.722, per la CdL 31.940.
Fuori dalle coalizioni, Terzo Polo dell’ex-DC Vincenzo Scotti e Partito delle Donne vengono superati addirittura da Forza Roma, che ha ottenuto 381 voti (0,51%).

Anche alla Camera chiara affermazione dell'Unione con il 58% dei voti (47.024) contro il 41,84% della CdL (33.907).

In base alla maggior percentuale di voto conquistata, i Democratici di Sinistra sono il primo partito al Senato con il 23,36% (17.568 voti), oltre ad essere anche il primo partito di Roma. Alla Camera, DS e Margherita, nella lista comune dell'Ulivo raggiungono il 36,60% dei voti (29.666). Rispetto alle elezioni politiche del 2001, se i DS si consolidano, la Margherita non riesce a mantenere il risultato delle scorse poltiche.

Alleanza Nazionale, seconda forza in entrambe le camere, supera Forza Italia, con il 18,95% al Senato (14.250) e il 18,52% alla Camera (15.009). Anche AN perde dei voti (alla Camera sui 2000), ma resiste meglio del partito di Berlusconi.
Forza Italia raggiunge il 15,11% al Senato (11.361) e il 15,15% alla Camera (12.279).
Segue Rifondazione Comunista che con successo raggiunge l'11,51% dei voti al Senato (8660), facendo meglio solo nel V municipio, e il 9,76% alla Camera (7.911).
La Margherita, correndo da sola al Senato, prende il 9,7% dei voti (7.296).
L'UDC conquista il 5,54% al Senato (4.169) e il 5,48% alla Camera (4.442).
Insieme con l'Unione, che raggruppa, solo al Senato, Verdi, Comunisiti Italiani e Consumatori Uniti, arriva al 5,16% dei voti (3.880), mentre alla Camera il PDCI prende il 2,96% (2.402) e i Verdi il 2,62% (2.125).
Italia dei Valori di Di Pietro prende il 3% al Senato (2.259) e il 2,06% alla Camera (1.670).
La Rosa nel Pugno conquista il 2,12% al Senato (1.598) e il 2,21% alla Camera (1.793).

Con risultati minori: MSI-Fiamma Tricolore con 0,87% al Senato e 0,95% alla Camera; Alternativa Sociale con 0,85% al Senato e lo 0,97% alla Camera; UDEUR con 0,87% al Senato e lo 0,83% alla Camera; Pensionati con 0,66% al Senato e 0,73% alla Camera; DC-nuovo PSI con 0,55% al Senato e 0,52% alla Camera; Forza Roma con 0,51% al Senato.
Seguono Pensionati Uniti, Lega Nord, I Socialisti, Partito Donne D'Europa, Terzo Polo, Movimento Repubblicani, PSDI con percentuali di voti irrilevanti.

Al Senato su 76.734 votanti sono validi 75.209, mentre alla Camera su 82.635 sono stati convalidati 81.059 voti. Le schede bianche sono state 491 per il Senato e 406 per la Camera. La somma tra schede nulle e voti nulli sono stati 1.032 al Senato e 1.170 alla Camera. Non ci sono state, dunque, molte schede invalidate, probabilmente anche per effetto della nuova legge elettorale che prevedeva il solo voto sul simbolo del partito, senza le preferenze.

(Abitatre a Roma: 12/04/2006)

18.4.06

Roma vara il Passaporto elettronico

In queste prima fase si potrà richiedere il documento che conterrà anche i dati delle impronte digitali. In futuro si attendono nuovi sviluppi. Pronta anche la Francia. Si allarga il numero di paesi con e-passport
Roma - Più vicino il passaporto elettronico all'italiana. È infatti apparso nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero degli Esteri che consente ai cittadini di recarsi in Questura e chiedere il nuovo passaporto, con procedure e caratteristiche per molti aspetti del tutto nuove.
Il documento elettronico è basato su di un chip pensato per conservare in modalità crittata i dati personali dei cittadini conditi da alcuni dati biometrici, in particolare le impronte digitali degli indici di entrambe le mani. Una rilevazione che non sarà necessaria all'ottenimento del passaporto solo in presenza di gravi menomazioni. Tra le novità, però, anche la rappresentazione nel documento di eventuali condanne di natura penale subite dal cittadino interessato così come una serie di altri dati, sulla salute: ad esempio sarà possibile richiedere l'inserimento di informazioni su particolari necessità alimentari.Di interesse il fatto che, al contrario di quanto accade in altri paesi, i dati biometrici necessari all'identificazione del cittadino portatore del passaporto non saranno conservati nel medesimo database utilizzato dalle autorità di pubblica sicurezza in caso di smarrimento o furto del passaporto: una procedura che dovrebbe proteggere almeno in qualche misura la privacy del cittadino.Ma se l'Italia si muove nella direzione dei cosiddetti e-passport, come noto richiesti dall'amministrazione americana e sostenuti dall'ICAO, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile, anche i vicini paesi europei si danno da fare. In Francia da ieri sono infatti disponibili i primi e-passport con dati biometrici.Nelle prima versione, i tecno-passaporti francesi sono provvisti di un chip RFID contactless, installato all'interno della copertina e con capacità minima di 64 Kb, nel quale potranno venire immagazzinati alcuni dati biometrici: si comincia con la foto digitale del proprietario e, dal 2009, si proseguirà con l'impronta digitale dell'indice di entrambe le mani.Come già noto anche al di fuori dell'Europa molti paesi si stanno attrezzando per venire incontro ai requisiti del "Visa waiver program" americano, come Australia, Singapore o Giappone, una diffusione degli e-passport facilitata anche da un'attenzione minore da parte del pubblico per la riservatezza dei propri dati.
(18 aprile 2006 P-I- News)

AUMENTANO I FALLIMENTI: 1 SU 4 NEL COMMERCIO, A ROMA LA MAGLIA NERA

ROMA - Sono sempre di piu' in Italia le aziende costrette a chiudere i battenti. In un anno, dal 2004 al 2005, le imprese che hanno dichiarato fallimento sono aumentate del 3,4%, salendo ad un totale di 9.969. Ad abbandonare definitivamente l'attivita' sono stati soprattutto i negozi, grandi e piccoli: un'impresa su quattro tra tutte quelle costrette lo scorso anno a portare i libri in tribunale lavorava infatti proprio nel settore del commercio. I dati sono stati raccolti da Unioncamere, che sottolinea come dopo qualche anno di sostanziale diminuzione del numero di fallimenti, gli ultimi due anni soprattutto abbiano di nuovo portato alla ribalta il fenomeno. Se nel 2003 i fallimenti sono aumentati appena dell'1%, nel 2004 sono cresciuti di ben il 4,8% e nel 2005 appunto del 3,4%. I primi segnali di ripresa economica, spiega l'associazione, lasciano pero' ben sperare per l'anno in corso. Stando ai dati del 2005, l'anno e' stato comunque da dimenticare per gran parte dei settori di attivita'. Delle quasi 9.700 procedure fallimentari avviate al 31 dicembre scorso, 2.641 (circa il 27%) sono stati nel commercio all'ingrosso e al dettaglio, in aumento del 2% sul 2004. Poco meglio se la sono cavata le attivita' manifatturiere, dove a fallire sono state 1.857 imprese (il 19% del totale), anche in questo caso in aumento rispetto all'anno precedente. E il bilancio e' stato decisamente negativo anche per le costruzioni: le imprese che non ce l'hanno fatta, si legge nei dati Unioncamere, sono state 1.434, il 12,4% in piu' rispetto al 2004, con un aumento quindi nettamente superiore alla media. Tra le varie province, e' Roma ad aggiudicarsi il primato negativo. Al tribunale civile della capitale sono arrivati nel 2005 i libri contabili di 1.222 imprese, il 12,6% del totale nazionale. Rispetto al 2004 Unioncamere misura pero' un lieve calo (due anni fa erano 1.242). Al primo posto di Roma segue a distanza Milano, dove sono fallite lo scorso anno 757 aziende (anche in questo caso in lieve diminuzione rispetto alle 769 del 2004). Terzo posto per Napoli, dove i 747 fallimenti del 2005 sono invece in aumento rispetto ai 697 dell'anno precedente. Al quarto gradino, ma con un grande distacco, Torino (392 contro 424 del 2004). ''Le dinamiche di entrata in stato di liquidazione o fallimento - sottolinea il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli - sono un termometro dello stato di salute delle imprese e, piu' in generale, di quello della congiuntura economica. Dopo un triennio in discesa, dal 2003 si segnala un piccolo ma costante aumento dei fallimenti che - continua - potrebbe comunque cessare gia' quest'anno grazie alla ripresa dell'economia che viene segnalata con sempre maggiore certezza''.
(ANSA 17/04/2006)

15.4.06

1 MAGGIO: CONCERTONE DEDICATO ALLA CANZONE D'AUTORE ITALIANA

ROMA - Un Concertone tutto dedicato alla canzone d'autore italiana, e in modo particolare alla canzone-simbolo di Francesco De Gregori 'Viva l'Italià: è questo il tema artistico del concerto del primo maggio a Piazza San Giovanni, che vedrà sul palco, per la terza volta consecutiva, Claudio Bisio nella veste di conduttore/autore. Confermati anche quest'anno come autori Gino & Michele e Sergio Rubino. Mentre è ancora allo studio l'ipotesi di una presenza femminile da affiancare a Bisio. La canzone d'autore italiana sarà quindi al centro del tradizionale evento di piazza che come sempre affianca la manifestazione politica promossa dai sindacati Cgil-Cisl e Uil, che quest'anno si svolgerà a Locri. Il tema politico 2006 sarà "Lavoro, sviluppo, costituzione, libertà, contro le mafie". Durante il Concertone - organizzato da Marco Godano, Carlo Binotto e Luca Fornari e ripreso in diretta dalla Rai - saranno raccolti fondi a favore delle cooperative di giovani della Locride che ultimamente hanno subito attentati incendiari. Gli organizzatori hanno chiesto a tutti gli artisti di fare omaggi ai cantautori italiani. Nel cast, tra gli altri, Pino Daniele, Negramaro, Caparezza, Vinicio Capossela, Enzo Avitabile. Tra gli artisti stranieri è probabile la presenza di Skin. "Sono finiti i tempi delle differite", dice Godano riferendosi alla decisione della Rai, due anni fa, di mandare in onda il concertone in differita. "Ci hanno provato una volta, e e non ha funzionato", conclude Godano. (AGE)

14.4.06

COMUNICATO STAMPA: SIMONE GARGANO, CAPOGRUPPO REGIONALE DEI POPOLARI UDEUR, LASCIA IL PARTITO

SIMONE GARGANO, CAPOGRUPPO REGIONALE DEI POPOLARI UDEUR, LASCIA IL PARTITO
Alla luce delle incredibili, gravi e artatamente fantasiose accuse mosse alla mia persona dallo pseudo Segretario regionale del Partito e, nella convinzione che la ricerca di “colpevoli” ai quali addebitare l’insuccesso elettorale vada individuata in tutt’altra direzione, ritengo opportuno rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Capogruppo e da iscritto ai Popolari Udeur del Lazio. Consiglio il Segretario Nazionale On. Clemente Mastella a valutare meglio le persone alle quali affidare il futuro del partito, perché con “questi santi non si và in paradiso”. Confermo la mia collocazione e quella degli amici che mi vorranno seguire nell’area di Centrosinistra “senza se e senza ma”, convinto che il nostro contributo sarà sicuramente utile al futuro Partito Democratico. Roma, 14 Aprile 2006

13.4.06

Via libera alla 'Cittadella dello Sport Roma'


Roma, 13 aprile 2006 - Un grande parco pubblico di 8 ettari fruibile dai cittadini, l'acquisizione da parte del Comune dei casali di Torre Vecchia da destinare a centro culturale, la realizzazione di opere destinate a verde pubblico e, cosa più importante, la realizzazione di un grande impianto sportivo che si chiamerà 'Cittadella dello Sport Roma'.Sono queste le caratteristiche del programma di trasformazione urbanistica del quartiere, approvato ieri in Consiglio comunale, e presentato oggi dal sindaco Veltroni, dall'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut, insieme a Rosella Sensi, amministratore delegato della A. S. Roma e da Bruno Conti.Il provvedimento prende in esame un'area di 29 ettari ed è localizzato tra Quartaccio e Torre Vecchia Bastogi e mira a riconnettere urbanisticamente i due piani di zona 'Quartaccio' e 'Torre Vecchia 2' attraverso la creazione di un polo legato a funzioni ricreative, sportive, sociali. Prevista anche la realizzazione della tratta del nuovo asse viario, via Vinci-Piano di zona Torrevecchia 2, prevista dal nuovo Prg, da via dei Fontanili fino al nodo di scambio della futura fermata della metro A Torrevecchia. "Due anni fa - ha esordito Veltroni - avevo incontrato il presidente Sensi e avevamo ragionato su questa cittadella. Le società calcistiche hanno il problema di avere come capitale solo quello dei calciatori. La strada giusta deve essere quella della capitalizzazione o patrimoniale delle società. E se la città può dare un contributo a un'opera che è prevalentemente di interesse pubblico, allora siamo intenzionati a farlo". Il progetto della Cittadella dello Sport Roma prevede la costruzione di due campi di calcio regolamentari con illuminazione notturna di cui uno provvisto di anello per la corsa, spazi per l'atletica e tribune di 80mila spettatori. Un campo da calcio da otto e sette campi di calcetto polivalenti, due piscine di cui una coperta, una palestra con funzioni polivalenti e infrastrutture di servizio e parcheggi pertinenziali.Morassut è tornato a parlare dell'importanza di portare funzioni come queste "in un quartiere di periferia come a Torrevecchia. In questo caso si tratta di attrezzature sportive che contribuiranno a dare un'identità al quartiere". Rosella Sensi ha posto l'accento sul fatto che "è importante che l'accesso allo sport diventi più facile".Intanto anche la Lazio si sta muovendo in direzione della riqualificazione di un'altra importante area dello sport capitolino: lo stadio Flaminio."D'intesa con la Sovrintendenza di Stato e con la famiglia Nervi stiamo progettando l'ampliamento dello stadio fino a 40mila posti, per farlo diventare lo stadio della Lazio e del rugby - ha dichiarato sempre il sindaco - ai primi di maggio ci sarà un incontro con la Sovrintendenza. Voglio sottolineare che questo progetto si realizzerà in coerenza con il disegno originario dell'architetto Nervi". Il primo cittadino ha anche annunciato che nel progetto si sta studiando la possibilità di parcheggi sotterranei.

Metro D, i lavori inizieranno nel 2009


Roma, 13 aprile 2006 - "La nuova Metro D, insieme alla B1, alla C e all'anello ferroviario, rappresenta un altro grande tassello per la rivoluzione urbana. Cambierà il modo di vivere e di funzionare della città". Il sindaco Veltroni ha partecipato stamani alla progettazione del project financing per la linea D della metropolitana di Roma all'auditorium Parco della musica dove è stato spiegato che con le nuove linee metropolitane la rete romana passerà dai 40 a 84 chilometri, la copertura passerà da 400 mila a 820 mila passeggeri, la domanda servita aumenterà da 860 ad 1 milione e 700mila cittadini."La vera alternativa all'uso dell'auto è il ferro - ha continuato il sindaco - costruire una rete metropolitana in una città con preesistenza archeologica rappresenta un'esperienza unica al mondo. Da anni a Roma stiamo sperimentando modelli innovativi e questo che oggi presentiamo è uno di quelli". Il project financing prevede che gli introiti dei biglietti venduti per la nuova linea D rimarranno in capo al Comune mentre alla concessionaria sarà versato per 25 anni dall'amministrazione un canone annuo di disponibilità: "Non vogliamo - ha precisato Veltroni - che il projet financing ricada sui cittadini, per questo il prezzo del biglietto rimarrà stabilito dall'amministrazione".Oltre a garantire la qualità architettonica delle nuove stazioni e la tutela archeologica, la Metro D insieme alle altre linee metropolitane porterà alla completa pedonalizzazione del centro storico."Ma tutto questo - ha aggiunto Veltroni - rientra anche in un'idea sociale, perché riconnetteremo la città alle periferie. La realizzazione di queste opere sarà anche un traino economico per la vita della città". "Per questo - ha concluso - chiediamo al sistema delle imprese italiane di accompagnarci in questo sforzo e di partecipare all'inizio di questa nuova stagione".L'assessore capitolino alla Mobilità Mauro Calamante ha ricordato i costi di investimento per la nuova linea: "Il totale è stimato in circa 2860 milioni di euro. Il costo della tratta prioritaria, Fermi-Prati Fiscali, da realizzare entro il 2018 anche se il sindaco pronostica tempi più brevi, incide per circa il 65% ed è pari a 1860 milioni di euro, mentre quelli della diramazione est e del prolungamento sud ammontano rispettivamente a 600 e 400 milioni di euro. Prevediamo 400mila passeggeri al giorno e 700 corse quotidiane". Alla presentazione del progetto è intervenuto anche il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo: "La linea D rappresenta un volano per la mobilità regionale e un volano politico del rapporto tra pubblico e privato per la realizzazione di infrastrutture". Secondo Marrazzo è un errore decontestualizzare la mobilità romana da quella regionale: "Risolvere i problemi di Roma significa risolvere anche quelli del Lazio. Tutto quello che si fa nella Capitale - ha aggiunto - è inutile se non si integra con le aree fuori dalla metropoli, ossia con la capacità di integrarsi al sistema di mobilità regionale". "La nuova linea D - ha concluso Marrazzo - non sarà solo mobilità di passeggeri ma porterà anche sviluppo economico". Sulla questione dei finanziamenti insiste il presidente di Metropolitane di Roma, Chicco Testa: "Non c'è altra strada al project-financing, per realizzare quest'opera serve un finanziamento da privati". Testa ha spiegato che "il progetto costituirà la base di una gara di appalto, fatto salvo il diritto di prelazione del promotore rispetto agli altri soggetti concorrenti. La gara sarà indetta all'inizio del 2008 e per la fine di quell'anno sarà selezionato un concessionario. La stipula della 'concessione di costruzione e gestione' della linea D è prevista per l'inizio del 2009".Il concessionario costruirà la linea e la gestirà per 25 anni per conto dell'amministrazione comunale. Al termine della concessione la proprietà dell'intera linea D sarà trasferita senza oneri al comune di Roma. La procedura prevede l'affidamento della tratta prioritaria (11 chilometri per 12 stazioni), riservandosi l'opzione di affidare le successive tratte: 'diramazione est' fino a via Ugo Ojetti (5 km, 6 stazioni) e il 'prolungamento sud' fino a piazzale dell'Agricoltura (4 km, 4 stazioni).L'amministrazione comunale continuerà a percepire i proventi del servizio, gestendo indipendentemente dal concessionario il complesso sistema di ricavi tariffari del sistema Metrebus. Al concessionario invece l'amministrazione concederà un canone annuo di disponibilità. Il concessionario dovrà garantire la capacità unitaria dei convogli contenuta (massimo 800 passeggeri), alta frequenza del servizio (intervallo tra i convogli dell'ordine di 90' nelle fasce orarie di punta), automazione integrale dell'esercizio (convogli senza conducente a bordo), elevato comfort (5-600 passeggeri massimo previsti a bordo su un totale di 800 posti).L'amministratore delegato di Met.Ro., Federico Bortoli, ha evidenziato la necessità di modificare il sistema della legge obiettivo che non contiene tra le opere finanziate la linea D: "Vengono invece valutate ad interesse nazionale, ben 206 opere, quando invece dovrebbero essere al massimo 15 o 20".
(Romaone)